Il sensore di depolverazione trova spazio in applicazioni come: camini, filtri a maniche, sistemi avanzati di depolverazione, processi che prevedono perdite di polvere.
Ma come lavora? Il contatto o la vicinanza tra due corpi solidi genera lo scambio di cariche elettriche da qui deriva il principio triboelettrico.
In realtà il nostro rilevatore di polveri triboelettrico si differenzia dalla concorrenza perchè in grado di lavorare anche senza contatto. Gli altri sistemi necessitano invece di contatto e sfregamento ( principio dell'elettricità statica ad esempio).
Il sensore di depolverazione consente quindi una misurazione di tipo qualitativo, è in grado quindi di rilevare la presenza o meno di polveri, ma da solo non la quantità e la portata di passaggio.
Come ottenere una misura quantitativa con il sensore di depolverazione?
Quello che manca al sensore di depolverazione per avere una misura quantitativa della concentrazione di polvere in emissione é:
- Taratura gravimetrica: si confronta una misura triboelettrica con una gravimetrica in uno stesso periodo di tempo secondo la norma UNI EN 13284-1:2003.
- Velocità e temperatura: bisogna tenere a mente le condizioni ambientali del sistema in quanto la velocità di avvicinamento all'asta influisce sulla capacità di scambio delle cariche elettriche
Qui puoi trovare il nostro sensore di depolverazione e tutti i nostri sensori di portata in continuo o flussostati per polveri